
Scritto a 4 mani da Roberta Calbi e Virgilio Iandiorio, il testo, pubblicato nel luglio 2025 dall’editore Bascetta, ripercorre la biografia di Otello Calbi, l’ambiente nel quale si è formato ed ha operato e le molteplici sfaccettature in cui si è espresso il suo impegno di musicista.
“La “rapsodia libera di un seminatore di note” - scrive nella Presentazione il M° Gaetano Panariello, Direttore del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli - si dipana con grande piacevolezza tra le mani del lettore: si ha modo di conoscere un Otello bambino (fin dall’età di 8 anni suonava nella Banda del suo paese natale), i suoi rapporti con il padre e i fratelli musicisti, le sue frequentazioni ed amicizie – rimaste salde nell’arco della vita – ma si scopre anche un giovane studente dallo sguardo corrucciato al cospetto della storica statua di Beethoven posta nel cortile del conservatorio, un giovane e appassionato allievo di Achille Longo, Gennaro Napoli, Ennio Porrino, un autore di musica da camera e per il teatro, un padre e un marito affettuoso, un critico musicale e un saggista, un uomo di cultura appassionato di poesia…
Per i musicisti della mia generazione e in particolare per quelli che tra la fine degli anni ’70 e la metà degli anni ’80 del secolo passato erano studenti di Composizione al San Pietro a Majella, alcuni nomi di docenti e compositori napoletani risuonavano particolarmente familiari: Aladino Di Martino, Bruno Mazzotta, Jacopo Napoli, Alfredo Cece, Otello Calbi … personalità che pur nella diversità del proprio sviluppo artistico, manifestavano tutte quei tratti ascrivibili ad una “comune scuola” napoletana. Con serenità e consapevolezza, ma tutti con proprie personali vedute, questi compositori non persero mai di vista l’emozione del suono (l’espressione melodica, il gusto per l’armonia...), tutto quello cioè che, con furia demolitrice, la “nuova musica” della metà del ‘900 bandiva dalla composizione contemporanea. La loro posizione era sostanzialmente conservatrice, estranea ad eccessi modernistici: essi attinsero consapevolmente alla musica delle diverse epoche storiche (senza escludere anche gli anni a loro contemporanei) purché risultasse utile alla realizzazione delle proprie opere e congeniale al proprio sentire artistico.
Noi “giovani” di lì a qualche anno avremmo intrapreso strade diverse da quelle da loro tracciate, ma la stima e la riconoscenza nei confronti di coloro che a vario titolo contribuirono alla nostra formazione di docenti ed artisti è rimasta salda e immutata nel tempo.”
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“… il pregio del libro va ricercato nello sforzo improbo di seguire un’attività singolarmente multiforme”, commenta il M° Antonio Polidoro, già docente di Storia della Musica al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, "Otello Calbi è uno dei tanti compositori di notevole statura che si fecero onore nella prima metà del Novecento ma, senza alcun dubbio, l’unico ad aver tenuto fede all’intima necessità morale di pensare ai giovani musicisti e al loro futuro. …"
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Il libro è stato presentato in anteprima il 3 agosto 2025 a San Mauro Forte, paese natio di Otello Calbi, per iniziativa della locale Amministrazione Comunale, nell’ambito del Thaumazo Festival. Nella Casa della Cultura, con i due autori e l’editore Arturo Bascetta, si sono ritrovati tanti amici, familiari, estimatori … e giovani curiosi. Antonio Calbi, sanmaurese di origine, Direttore dell’Istituto italiano di cultura a Parigi, ha guidato l’incontro con verve e competenza, delineando anche alcune proposte per dare seguito all’attività di Calbi e alla tradizione musicale, in particolare bandistica, di San Mauro e della Lucania.
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